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CUORE, CARDIOPATIA E SESSUALITA’

CUORE, CARDIOPATIA E SESSUALITA’

E’ risaputo che un’attivita’ aerobica regolare fa bene al cuore, il cuore come tutti i muscoli  va allenato,   anche se si raccomanda ai cardiopatici di consultarsi con lo specialista su tempi e modi di allenarsi , ognuno per il suo caso personale.   Puo’ bastare anche camminare una trentina di minuti 3 volte la settimana .

Cosi’ anche l’attività sessuale è considerata attività fisica, equivalente a una lunga passeggiata,e  porta  al rilascio di endorfine, ossitocina e serotonina, che esercitano una funzione protettiva sul sistema cardiocircolatorio e funzionano come antidepressivi naturali.

È inoltre scientificamente provato che l’attività sessuale tende a mantenere i livelli di colesterolo e di pressione più bassi.

I benefici di una regolare attività sessuale vanno oltre quelli fisiologici, favorendo l’intesa di coppia e il benessere psicologico, utilissimo a contrastare lo stress e la depressione, nemici giurati del cuore.

Quindi anche  i pazienti che hanno subito malattie cardiovascolari importanti, è consigliabile mantenere una vita sessuale attiva, chiedendo il parere specifico del medico,

e consultarsi senza timore anche su eventuali problemi legati a farmaci in uso , in modo che possano essere trovate strategia alternative, vuoi nell’ambito cardiologico ,che nell’ambito strettamente sessuologico.

talora infatti il problema non consiste nel farmaco e il problema risolto diversamente da specialista sessuologo clinico che cura nell’ambito della persona/coppia  come globalita’ e puo’ suggerire  strategie alternative.

per questo da cardiologa sono diventata anche sessuologa clinica.

Ma non sottovalutiamo che come gli sport, attività sessuali sporadiche oppure  troppo intense fanno male, soprattutto se associate al consumo di alcol o cocaina, che inducono a perdere il controllo e compiere sforzi eccessivi, con esiti anche gravi.
La cocaina inoltre provoca la morte delle cellule del miocardio, il tessuto del cuore, e aumenta la richiesta di prestazioni, spingendo a superare pericolosamente i limiti fisiologici.

Meglio allora una sessualità senza “aiuti” pericolosi,che protegge dall’insorgenza di malattie cardiovascolari.

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